Il Covid-19 ha avuto un forte impatto anche nel mondo della fotografia. Un colpo di grazia non da poco per chi con l’arte visiva si guadagna da vivere. Ma guardando l’altra faccia della medaglia, c’è chi non si è perso d’animo ed è riuscito a riorganizzarsi. Un esempio? Il nostro ultimo servizio a Palazzo Manfredi, nel cuore di Roma.
Un cambiamento stravolgente
La pandemia in corso del virus Covid-19 ha cambiato la vita di tutti, sia nella sfera privata, che quella lavorativa. Ed è proprio quest’ultima che ne è stata maggiormente stravolta.
Anche a noi paladini delle arti visive è arrivato un inesorabile colpo di scure, in aggiunta alle problematiche economiche e culturali che da tempo affliggono il settore. Tutti i fotografi hanno dichiarato di aver avuto serie difficoltà. Dal fotografo di fashion a quello di sport, di interni e corporate, dai matrimonialisti agli organizzatori di workshop. E potremmo elencarne tanti altri!
Covid-19 e fotografia: cosa è cambiato?
Pochissimi sono riusciti a cavalcare l’onda di questo tsunami senza problemi. La maggior parte è rimasta a casa o fra le pareti dello studio vuoto. Immobili nella bolla delle attività superflue. Sono scampati alla paralisi dell’attività solo alcuni reporter più intraprendenti e necessari per la documentazione giornalistica e altri con un’avviata attività di immagini per l’e-commerce. Gli studi fotografici ne hanno risentito maggiormente. Nei tre mesi di lock down (in Italia perlomeno) hanno abbassato la loro saracinesca, senza poter lavorare come prima, visto il divieto di assembramenti con team di stilisti, make-up stylists parrucchieri e modelle. Ma continuano comunque a pagare affitti e bollette. Tutti gli shooting sono stati cancellati, un colpo basso per chi si guadagna da vivere con l’arte visiva. Il virus li ha costretti a “vivere alla giornata”, dato che tutt’ora il rischio di una cancellazione all’ultimo minuto continua a persistere. Le scuole fotografiche sono sull’orlo del fallimento con defezioni, scarsità di iscritti, rimborsi per chi non ha seguito i corsi durante il lock down, incertezza sul futuro percorso. A poco ancora serve il debole flow dello streaming, complicato da connessioni intasate e primordiali. Insomma, il Covid-19 ha complicato non poco la vita di chi si dedica alla fotografia.
Necessità fa virtù
Ma guardando l’altra faccia della medaglia, qualcuno ha cercato di adattarsi in questo periodo difficile? Molti hanno trasferito il lavoro dallo studio a casa propria, trasformandone un angolo nel loro luogo di business.
Qui si sono cimentati in nuove tecniche, perfino la fotografia in remoto, e poi la postproduzione di alcuni loro progetti. Si è ragionato su come soddisfare le preferenze delle diverse tipologie di clienti per quando si sarebbe ritornati in un clima di normalità. Chi non si è perso d’animo ha cercato di fortificare la propria identità professionale, rifacendo il sito, studiando nozioni di marketing, cercando di aumentare i consensi social. Si è curiosato fra le pieghe dell’insegnamento on-line, e partecipato a webinar sulla comunicazione ed il self-branding. Uno sparuto drappello di navigati cultori del visual, che ha opposto ottimismo e fattività a chi si è trovato senza un centro di gravità e fluttuante in un’orbita di negatività.
Si è cercato di coltivare la creatività e la buona pratica, per prepararsi a tornare lentamente alla normalità. Anche noi ci sentiamo di appartenere a questo gruppo di professionisti positivi: ne è la prova il nostro ultimo servizio di fotografia per interni realizzato a Palazzo Manfredi. Una splendida location romana proprio di fronte al Colosseo, una delle sette meraviglie del mondo! L’occasione non ci ha colto né impreparati, depressi o demotivati.
Il fotografo ha dalla sua parte la creatività e l’inventiva, due ingredienti essenziali per svolgere al meglio questa professione. Ed è proprio grazie a questi due elementi che riesce ad intravedere la luce in fondo a questo tunnel, uno dei più bui di sempre. Anche se il ribollire delle ultime statistiche e le nuove limitazioni, per niente incoraggianti, sembrano allontanarla di nuovo. Noi comunque guardiamo sempre verso la luce!