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Progetto fotografico | Sguardi Collaterali

Sguardi collaterali: un progetto di Guido Fuà

Credit photo: Guido Fuà

La fotografia commerciale e ritrattistica, spesso prevedono locations  e modalità modificate rispetto al normale flusso della vita. A volte quest’ultima trapela nei momenti più imprevisti dietro ai riflettori, intorno ai cavalletti e agli assistenti. Perfino i reportage presentano dei controcampi rivelatori che rifocalizzano improvvisamente il pensiero fotografico.

Guido Fuà ha fatto collezionato una serie ricca ed eterogenea di simili “sguardi collaterali”, come li ha definiti lui stesso. Questa raccolta costante d’istanti ha come unico tratto comune quello di affermarsi come una verità imprevista. Una verità che si sostituisce a quella prevedibile e retorica che il fotografo era stato chiamato a costruire. Momenti in cui lo sguardo fa vacanza. Si distrae e si ricrea. Può deconcentrarsi e divertirsi. Si astrae e sprofonda in un pensiero.

 

Fuà ci offre un itinerario serrato e rigoroso nella sua costruzione in forma di racconto collaterale, grazie al quale lo spettatore fissa nella propria mente l’immagine. D’ora in poi può osservare e ponderare nello scenario virtuale di una fotografia ufficiale ora, per una volta, totalmente invisibile.

Il commento di Augusto Pieroni

L’idea di una raccolta d’immagini da riunire sotto il titolo di “Sguardi collaterali”, è nata da una reiterata e sperimentata separazione. Fotografia intesa come professione e fotografia vissuta come strumento d’espressione creativa. Una folta agenda di lavori fotografici commissionati, può comportare obblighi e limitazioni, secondo canoni estetici vincolanti e necessità descrittive a volte estranee alle proprie inclinazioni. Lo sguardo collaterale, è quello sguardo rivolto, per caso o per destino, di lato rispetto al soggetto focalizzato. Uno sguardo che, con uno scatto improvviso del collo, osserva un particolare incongruo e non pertinente, fuori del nostro campo visivo.

Credit photo: Guido Fuà

Le  immagini sono surreali, ironiche, drammatiche, mediate, costruite, oppure colte nella loro immediatezza. Costituiscono una raccolta di schegge diverse. Il loro unico legame è quello di nascere da un impulso ribelle della visione, che distoglie lo sguardo dalla scena della routine professionale. Per puro impulso creativo l’attenzione si indirizza in modo collaterale verso un soggetto compresente, inaspettato e quasi slegato dalle tematiche professionali. Un gesto di libertà espressiva, che cerca profondità e spessore nel mondo. Un mondo in cui, a volte, i meccanismi della visione sembrano essere frettolosamente orientati e focalizzati entro limiti angusti e superficiali. 

Credit photo: Guido Fuà

Ringraziamenti a: Angelo Caligaris per lo spazio espositivo; Daniele Coralli per il magnifico lavoro di stampa fotografica; Michiru Hamada per l’appoggio quotidiano; Riccardo Spila per i pazienti consigli; Stefano Milioni per le risate collaterali.

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